Client Problem Solving per tecnici: ma che significa ?
La prima domanda che mi è stata fatta è: “Ma l’italiano no?” La traduzione del titolo non è sicuramente impossibile, anche se non avete alle spalle una grande conoscenza dell’inglese.
E’ un percorso di diverse ore che mi è rimasto molto impresso il cui obiettivo era trasmettere ad un gruppo di tecnici – ingegneri (?!) alcuni strumenti per meglio affrontare i problemi di tutti giorni con i sempre più esigenti clienti.
Ovviamente lo stereotipo del tecnico è quello di una persona dotata di scarsa intelligenza emotiva… ebbene non è stato così !! Anche se per qualcuno c’era da vincere una certa resistenza: non è mai il momento opportuno per investire del tempo su sè stessi.
Troverete in libreria una vasta letteratura sul:
“problem solving” ovvero un modello che mette a disposizione dell’individuo una gamma di alternative per affrontare una situazione problematica e che incrementa la possibilità di trovare, tra le varie alternative possibili, quella più efficace ed efficiente.
I partecipanti al corso si sono stupiti degli errori /schemi mentali improduttivi in cui cadevano nell’affrontare e risolvere i problemi. In particolare, è stato evidente come il processo con cui affrontiamo i problemi non sia assolutamente quello “naturale” e quindi più efficace per noi. Spesso passiamo poco tempo a “focalizzare” il problema e molto tempo ad agire in maniera dispersiva perchè spinti da un contesto lavorativo molto stressante.
Concludo con un consiglio di lettura: uno dei testi chiave con cui abbiamo lavorato è “Sei cappelli per pensare”, autore Edward De bono, il quale ci fornisce uno strumento efficacissimo per aumentare la nostra flessibilità.