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La positività nella comunicazione: eliminare il NON

Una delle doti del buon comunicatore è “Think and Talk positive”. Prima pensa in modo positivo, il resto viene di conseguenza. Meglio quindi dire all’altro (e a noi stessi…) “Bada a come pensi” piuttosto che “Bada a come parli”, perchè prima di tutto la parola si forma dentro di noi e crea uno stato emotivo in noi, prima di creare uno stato nell’altro.

Oggi ci focalizziamo sulla parola “non”. Facciamo subito un piccolo esperimento: se ti dico “Non pensare ad un elefante”, cos’è la prima cosa che ti è venuta in mente? Scommetto un elefante… Il nostro cervello funziona prevalentemente ad immagini e quindi fa fatica a visualizzare la parola NON.

Di conseguenza, quando parliamo usando il NON stiamo in realtà dando all’altra persona immagini totalmente opposte. Vi faccio un altro esempio: spesso diciamo ad una persona, “Non ti preoccupare, non ti preoccupare… insomma non ti preoccupare!” Come nel caso precedente, otteniamo esattamente l’opposto: incrementare lo stato di agitazione dell’altro !

Piccolo spunto: basta dire ad una persona “Stai tranquillo”, invece di “Non preoccuparti” per migliorare notevolmente l’efficacia della nostra comunicazione. E tu, quante volte dici “non” in una giornata? Rifletti su come trasformare il “non”, dando indicazioni molto più chiare all’altro! A presto, per altri spunti su questo argomento.

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For over 15 years I have been supporting HR Managers and entrepreneurs in designing and implementing training courses that integrate training, facilitation and consultancy in order to create awareness, internal culture and more satisfied organizations.

Comments:

  • 19 March 2009
    Giulia

    In effetti quando noi pronunciamo la parola preoccupare il nostro pensiero è sicuramente intriso del senso espressivo del termine ed è possibile che il nostro inconscio desideri manifestare uno dei seguenti stati d'animo:
    - "non preoccuparti" tu perchè sono già tanto preoccupato io, oppure
    - se solo potessi vorrei liberarmi di questa preoccupazione.
    Perciò sono d'accordo sulla affermazione, "bada a come pensi", perchè in entrambe le possibilità
    ci troviamo di fronte ai nostri punti: "deboli" oppure "di non forza" che dovremmo cercare di risolvere dentro di noi e che si si manifestano spesso con una irrazionale paura del peggio.

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